INCONTRO STAMPERIA DEL TEVERE

Laboratorio Sperimentale per la Grafica Incisa
La Stamperia del Tevere nasce nel 2000 dalla volontà di Frank Martinangeli e Alessandro Fornaci di creare il primo Laboratorio Sperimentale di Incisione. Con l’arrivo di Alessia Consiglio e Andrea Pacini, a partire dal 2005, il gruppo prende la sua forma definitiva, diventando grazie alla passione e all’intenso lavoro dei quattro artisti, un punto di riferimento nel panorama della grafica incisa italiana.

“…Il nostro scopo è quello di facilitare il contatto e sensibilizzare alla conoscenza della grafica incisa quale una delle espressioni culturali di lunga tradizione nella storia dell’arte del nostro paese, ma che racchiude nella sua forma e concezione un’originalità espressiva ed una singolare artigianalità che ha ancora molto da sperimentare e da scoprire”

L’Incisione
L’arte di riprodurre un disegno su una lastra di materiale solido per poi imprimerlo, inchiostrandolo, su un foglio di carta, è il più antico mezzo di riproduzione di un’opera d’arte
Possiamo dividere l’incisione in due “metodi” principali, il primo in rilievo (silografia o xilografia) è la forma più antica di stampa, si ottiene intagliando delle tavolette di legno, (generalmente legno di filo o eccezionalmente nel più duro legno di testa) così da creare delle aree scavate, si dice a rilievo proprio perchè tutte le altre parti non incave quando verrà passato il rullo con l’inchiostro ne assorbiranno il colore.
Il primo uso di stampi intagliati in legno è documentato in Egitto ed in Cina nel sec. VII o VI a.C. Il secondo metodo è quello ad intaglio o incavo (calcografia) La prima incisione atta alla stampa calcografica è una Flagellazione del 1446, opera tedesca, incisa al bulino. In Italia la diffusione fu rapidissima e ricca di sostenitori, dalle acqueforti di Tiepolo a quelle di Piranesi, alle combustioni ed acquatinte contemporanee di Burri.
In questa tecnica le linee incavate nel metallo (generalmente le matrici sono di rame o zinco) sono quelle che diventeranno nere nella fase di stampa, ci sono numerose varianti e metodi per produrre i solchi nelle matrici con incisione diretta o indiretta.
Queste tecniche tradizionali sono rimaste diffuse nella nazione fino agli anni 60 dello scorso secolo, ma poi sono state sempre meno proposte ed utilizzate per la lenta e scrupolosa attenzione da loro richiesta, e progressivamente regredite con la nascita e crescita delle tecniche grafiche riproduttive meccanizzate (fotolitografia, zincografia, procedure digitali) e elettrochimiche (acciaiatura per elettrolisi) che hanno facilitato un maggiore sfruttamento delle matrici avvantaggiando spesso la speculazione economica e minando il valore dell’esecuzione artigianale.

In esposizione opere di:
Alessandro Fornaci – Frank Martinangeli – Alessia Consiglio – Andrea Pacini