SIGNOFSOUND

domenica 24 giugno 2012 ore 21.00

Fabiana Yvonne Lugli paint-performer
Entropia live electronics and video
John B. Arnold electronic drum
Claudia Marcelli paint-performer

Uno spettacolo progettato per far interagire i vari linguaggi artistici.
Il segno-colore, e con esso la possibilità di rappresentare immagini, è il punto d’arrivo di un libero, armonico movimento nello spazio e nel tempo.
L’intento, attraverso l’utilizzo non convenzionale della pittura ad olio, è quello di tradurre la musica in movimento ed il movimento in segno luminoso.
Pittura come mezzo d’espressione di tutto il “corpo” che attraverso un movimento danzato
riesce a dare forma visibile alle immagini delle proprie emozioni.

FABIANA YVONNE LUGLI MARTINEZ 
Italo-Peruviana, nasce in Perù il 28-11-1973. Ballerina di danza classica e contemporanea, si diploma presso lo storico “I Liceo Artistico” di via di Ripetta in Roma. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1998 si trasferisce a New York dove si forma come pittrice collaborando con gallerie d’arte come la Monique Goldstrom e la Soho Editions per cui esegue opere su ordinazione. Nel 2000 ottiene la prima personale presso la Montserrat Art Gallery (Soho-Ny). Stimolata dall’ambiente musicale newyorkese legato indissolubilmente alla figura del celebre chitarrista Pat Metheny ed al suo gruppo, inizia a sviluppare il rapporto musica-danza-pittura in movimento. Nel 2001 a Berlino approfondisce, in veste di danzatrice, la ricerca sull’interazione tra le arti sceniche collaborando con il coreografo Felix Rukert, ex-ballerino della compagnia di Pina Baush.
E’ proprio a Berlino che inizia a sviluppare concettualmente le idee scenografiche che caratterizzeranno il suo stile pittorico futuro. A Roma nel 2003 espone presso il “RipArte” alcuni dei lavori presentati nella storica Galleria d’Arte “F. Russo” ed esegue per la compagnia de “Il Balletto di Roma” le scenografie de “ Il Don Chisciotte”, con Andrè De la Roche. Lo spettacolo che debuttò a Roma presso il Teatro Sistina dando il via ad una lunga tournee nazionale è tutt’ora in scena nei più noti teatri del paese. In seguito a quest’ultima esperienza, nasce il progetto di ricerca artistica SignofSound. Nel 2004 inizia la pratica sperimentale che nella messa in scena della performance SignofSound concretizza il linguaggio multidisciplinare fondato sull’improvvisazione tra musica, danza, pittura e videoarte.
In questa sua nuova veste la performance si adatta naturalmente ai diversi contesti in grado di ospitarla, luoghi come gallerie d’arte, festival jazz, di teatro-danza e di arte visiva.
Nel 2005 si esibisce a Roma con Antonio Sanchez e Gregoire Maret entrambi membri del Pat Metheny Group. Un anno dopo presso la RushArtsGallery New York si esibisce con i musicisti Vinny Valentino, Willard Dison, Matthew Parrish, Dario Boente. Tornata in Italia nel 2006 presenta SignofSound con il Carla Marciano Quartetal Jazz Festival di Villa Celimontana. Con Javier Girotto e gli Aires Tango inaugura il Viterbo Jazz Festival, successivamente presso l’Istituto Svizzero di Roma si esibisce con Gregoire Maret (musicista) e Daniele Jost (video artista). Collabora attivamente con gli artisti figurativi Angelo Bellobono e Matteo Basilè alla realizzazione della video performance SignofSound. Nuovamente a New York nel 2009 presenta lo spettacolo all’ Istituto Italiano di Cultura con Matthew Garrison approfondendo così il concetto sinestetico (Surround Sound) di contaminazione tra suono e immagine in movimento. Nuovamente a Roma nel 2011, conferma la storica collaborazione con Maret esibendosi con il Gregoire Maret Quartet (Federico Gonzalez Pena, Reggie Washington e Clarence Penn) presso l’ AlexanderPlatz , storico jazz club della capitale. Attualmente in scena con Michael Rosen sax, John B. Arnold drums & ENTROPIA electronics, Valentina Buffone dchiarisce definitivamente il concetto di performance multimediale e multisensoriale-sinestetica che ha come sintesi la concettualizzazione di interazione e contaminazione tra le arti sceniche e che attraverso il seminario di interazione offre lo spunto per una visione totalizzante dell’ opera. L’arte nelle sue forme espressive cerca così di emanciparsi dai generi e tende ad accerchiare i partecipanti trasportandoli al centro di un’esperienza sensoriale che nella sua ritualità collettiva trasforma le percezioni dello spettatore rendendolo complice dell’opera nel suo divenire.

presso l’Anfiteatro di pietra della Ex Cartiera
via Appia Antica 42 Roma

Il parcheggio dell’Ex Cartiera si trova subito dopo il civico 48. L’Appia Antica è chiusa
al traffico domenica e festivi fino alle 18.00. Lasciare l’auto a largo Galvanigi… o venire a piedi!